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CORSI DI AGGIORNAMENTO DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO (MANOVRA ANTISOFFOCAMENTO..MA NON SOLO)

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CORSI DI AGGIORNAMENTO DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO (MANOVRA ANTISOFFOCAMENTO..MA NON SOLO
Cari Genitori
Al link anche filmati da visionare
Vi segnalo qualche occasione di incontro per imparare la Manovra antisoffocamento e , non solo, parlare dei nostri bambini e di prevenzione di incidenti ma anche di altro (dipende dalle vostre domande).
La bozza è provvisoria perché sono pronte altre iniziative da parte della nostra Associazione dei Pediatri Liguri. I CORSI SONO GRATUITI. Ad Aprile inizieranno dei Corsi a piccoli gruppi, a pagamento, di 4-5 ore di cui Vi informerò. Per ora



























FILMATO DI PRIMOCANALE: CLICCA QUI




La tosse (laringite, laringospasmo ed epiglottite)

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La tosse  (laringite, laringospasmo ed epiglottite)
La tosse è un sintomo comune nei bambini, spesso associata ad un’infezione delle vie respiratorie. La tosse è un riflesso naturale e indispensabile per la difesa dell’organismo, che ha la funzione di drenare le vie respiratorie e, di per sé, non rappresenta una malattia ma un sintomo ed è importante identificarne la causa prima di instaurare una terapia.
La tosse è comune in presenza di infezioni respiratorie nel periodo della prima infanzia. È quindi spesso associata ai sintomi del raffreddore (rinofaringite), tra cui il naso che cola.
La tosse, però, può essere provocata anche da altre cause: rigurgito (reflusso gastro- esofageo), infiammazione dei bronchi (asma, allergie) o fattori ambientali (fumo) MAI FUMARE IN CASA QUANDO SI HA UN BAMBINO. Alcuni dicono “fumo sul terrazzo” bene, sappiate che portate in casa un po’ di residui di fumo ugualmente.

DISTINGUIAMO LA TOSSE IN BASE A TIPO, ETA’ DEL BAMBINO E TIPO DI PATOLOGIA
TIPO DI TOSSE:  distinguiamo:
- La tosse grassa (definita anche tosse produttiva) con secrezioni di muco. L’espettorato che viene espulso (mai prima dei 3-4 anni. Il bambino piccolo ingerisce il catarro) è rappresentato da muco e può essere più o meno consistente.
- La tosse secca (definita anche non produttiva) è dovuta ad una irritazione delle vie respiratorie. Spesso continua, fastidiosa, si accentua con la posizione distesa
- La tosse abbaiante o metallica tipica delle infiammazioni laringee, delle laringiti e del laringospasmo
- La tosse convulsa da pertosse o tossi dette “pertussoidi” caratterizzate da crisi di tosse che sembra far soffocare il bambino che sembra non riuscire più a respirare e quando riesce a inspirare fa un rumore che sembra quasi il raglio di un asino (tosse asinina)

L’ASSENZA DI TOSSE NON ESCLUDE LA PRESENZA DI INFEZIONI RESPIRATORIE. sono situazioni abbastanza rare ma alcune infezioni polmonari o pleuriche possono essere presenti senza tosse. in tali casi sono presenti sintomi “importanti” dolori toracici forti soprattutto  a livello toracico anteriore, dolori addominali forti (se infiammazione delle parti basse dei polmoni/pleure), compromissione dello stato generale (Bambino mogio, sofferente, spesso con aumento della frequenza respiratoria VEDETE FILMATO QUI SOTTO o difficoltà respiratoria).

Ricordo inoltre che una bronchite o broncopolmonite può essere presente anche se alla visita non si riscontra nulla di patologico (fino a 1/3 dei casi). Il sospetto si pone comunque un base a “come sta” il bambino: PREOCCUPATEVI SE MOGIO, ANCHE SENZA FEBBRE, DIVERSO DAL SOLITO E SE PRESENTA AFFANNO O RESPIRO FREQUENTE.
Molto utile, se non indispensabile, la misurazione della saturazione di ossigeno che si ottiene con un apparecchietto, chiamato saturimetro, che fornisce, in pochi secondi, un  dato oggettivo della saturazione di ossigeno del sangue (vedete qui: http://www.selfpediatrico.it/saturimetro_cose.html).  Il dispositivo ha prezzi ormai bassi per cui se un bambino soffre frequentemente di tosse può essere considerato l’acquisto (sui 50 euro). Anche se gli apparecchi “low cost” non hanno la stessa affidabilità di quelli professionali forniscono pur sempre un parametro di grande utilità. L’utilizzo del saturimetro va discusso con il proprio pediatra in quanto va “interpretato” nel contesto generale del bambino e non utilizzato come la misurazione della pressione delle gomme dell’auto J

ETA’ DEL BAMBINO:
Le cause possono essere molto banali o di varia gravità.
Fin dai primi mesi di vita un bambino può avere qualche colpo di tosse quando inizia, dopo i primi 1-2 mesi ad avere abbondante salivazione. Siccome è normale che i bambini sternutiscano l’arrivo della tosse mette , talora, in allarme i genitori che cercano rimedi di vario tipo.
Le cause più frequenti, ma non le uniche, di tosse “patologica” nel bambino sotto  sono:
Infezioni delle vie respiratorie
Laringiti e laringospasmo
Bronchiolite

INNAZITUTTO VI SEGNALO COSA NON FARE QUANDO UN BAMBINO HA LA TOSSE:
MAI, MAI DARE MUCOLITICI PER SCIROPPO O SUPPOSTE (grande tradizione italiana la suppostomania priva di qualsiasi valore). Per spiegazioni vedete qui: http://www.asl.ri.it/cittadino/farmacovigilanza/files/note-importanti/Mucolitici-FAQ-30.11.2010.pdf
Non fumare in casa, anche al di fuori della camera dove il bambino dorme.
Non usate prodotti tipo il vecchio “Vicks Vaporoub” o cataplasmi
Non fate fumenti all’antica: l’umido aiuta ma c’è il rischio di ustioni
NON TENETE IL BAMBINO CHIUSO IN CASA: FATELO USCIRE  (se il tempo lo consente). Si chiama “ariaterapia”
VI SEGNALO COSA  FARE PER TUTTI I TIPI DI TOSSE:
Se la tosse è associata ad una ostruzione nasale, bisogna procedere al lavaggio del naso con soluzione fisiologica o altre soluzioni saline (oppure utilizzando un aspiratore nasale se necessario), più volte al giorno (soprattutto prima di mangiare e prima di andare a letto).
dormire, mettete il bambino nel letto sulla parte della schiena e sollevare leggermente il materasso dalla parte della testa (ad esempio fate scorrere un piccolo cuscino sotto il materasso);
Far bere il bambino frequentemente;
Tenere fresca la stanza del bambino (ad una temperatura di 19-20 °C) e assicurare una adeguata umidificazione dell’aria;
Inoltre, è importante ricordare di adottare misure preventive, come ad esempio lavarsi le mani prima di occuparsi di un bambino e garantire un adeguato ricambio d’aria della camera.

LARINGITE, LARINGOSPASMO, EPIGLOTTITE
LARINGITE:
Inizia con tosse stizzosa, può essere presente una infiammazione della gola, raucedine, qualche volta un po' di febbre e talora è presente un abbassamento della voce.
I sintomi possono durare anche due settimane e possono essere causati soprattutto da un pregresso raffreddore o influenza ma soprattutto da un'infezione virale delle alte vie respiratorie.
Nella maggior parte dei casi la laringite ha una sua risoluzione spontanea nell'arco di 15 giorni durante i quali possono persistere voce rauca, tosse stizzosa, difficoltà a deglutire. Tutti sintomi che possono essere alleviati con alcuni accorgimenti.
La terapia è quella sopra descritta più aerosol che prescriverà il pediatra:
- bere molti liquidi perchè idratano la mucosa della gola e danno sollievo anche dalla tosse
- non fumare e non far respirare fumo passivo
- umidificare adeguatamente gli ambienti domestici per favorire la fluidificazione del muco
- fare lavaggi nasali per liberare le narici e migliorare la respirazione, oltre che per ammorbidire le mucose
- fare l'aerosol o inalazioni di vapore perchè l'aria calda e umida può calmare l'infiammazione e dare sollievo
I farmaci utili per il trattamento della laringite possono essere il paracetamolo per abbassare la febbre e dare sollievo dal dolore, eventuali antibiotici da somministrare solo dietro prescrizione esplicita del pediatra che avrà fatto una diagnosi di infiammazione di origine batterica.
In alcuni casi è necessario dare del cortisone per bocca oltre che per aerosol (su indicazione del pediatra eventualmente adrenalina)

Alcuni rimedi "della nonna" possono essere efficaci, ad esempio il miele sciolto nel latte caldo può alleviare il fastidio causato dal bruciore alla gola e sedare la tosse, soprattutto di notte  ma solo dopo l’anno di età

LARINGOPASMO:
Il laringospasmo è un disturbo che si presenta piuttosto frequentemente nei bambini, soprattutto SOTTO AI 3 ANNI (ma alcuni bambini lo presentano anche ad età superiori).
 Si presenta quasi sempre di notte, durante il sonno, tra mezzanotte e le 3-4 del mattino. Il bambino si sveglia all’improvviso e ha grosse difficoltà a respirare, è agitato, ha la tosse insistente o respira molto rumorosamente  con difficoltà alla inspirazione (quando entra l’aria) i movimenti del torace appaiono molto evidenti. La crisi può durare pochi minuti o anche ore e generalmente passa da sola. Spaventa molto sia l bambino che i genitori

Conoscere la possibilità del laringospasmo è imprtante in quanto aiuta a cercare di  mantenere la calma e cercare di calmare il bambino, preoccupato della difficoltà a respirare. Il modo più efficace per aiutarlo è fargli respirare aria umida: è consigliabile, quindi, usare  un umidificatore (senza alcuna sostanza) o un vaporizzatore oppure chiudendosi con il bambino in bagno e aprendo tutti i rubinetti dell’acqua calda in modo da creare un effetto sauna: il piccolo dovrebbe essere avvolto dalla nuvola di vapore.
In alcuni casi  è indicato l’aerosol con cortisone e adrenalina. Se dopo una intensa umidificazione non migliora è da valutare se andare al Pronto Soccorso. Indicazioni in tal senso sono:
- Cianosi ( labbra, mani o piedi di un colorito diverso dal solito e tendono al bluastro)
- Se la difficoltà respiratoria perdura dopo ore
- Se il bambino non riesce a respirare stando sdraiato
- Se non riesce a ingoiare o a bere e ha una salivazione abbondante
- Se non riesce a dormire, piange molto ed è estremamente agitato

EPIGLOTTITE:
L'epiglottite è un'infezione batterica GRAVE a decorso rapido dell'epiglottide e dei tessuti circostanti, che può portare a improvvisa ostruzione respiratoria . I sintomi comprendono intenso mal di gola, DOLOE INTENSO ALLA DEGLUTIZIONE  tanto che il bambino non riesce nenache a deglutire la saliva che esce dalla bocca (scialorrea), febbre elevata, stridore alla inspirazione e stato generale molto compromesso.
                        Il bambino presenta segni di tossicità (scarso o assente contatto visivo, incapacità di riconoscere i genitori, cianosi, irritabilità, impossibilità di essere consolato o distratto) ed è febbricitante e ansioso. Il bambino per respirare sta a sedere in posizione eretta, piegato in avanti, con il collo iperesteso e la mandibola proiettata in avanti e la bocca aperta, nel tentativo di migliorare gli scambi aerei.  In presenza di questa situazione SI IMPONE IL RICOVERO
NON SI DEVE NEANCHE CERCARE DI GUARDARE IN GOLA  in quanto  si  può scatenare un'ostruzione respiratoria completa nei bambini.
L'epiglottite in passato è stata soprattutto una malattia dell'infanzia, generalmente causata da Haemophilus influenzae di tipo B. Oggi, grazie alla diffusa vaccinazione, è stata quasi completamente eradicata nei bambini (si verificano più casi negli adulti). Altri germi possono causarla tra cui il pneumococco (anche qui disponiamo di un vaccino). Per fortuna è una patologia rara ma che va sospettata in quanto il ricoveroprecoce è fondamentale.




Incontri gratuiti Manovra antisoffocamento e non solo

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Incontri gratuiti Manovra antisoffocamento e non solo

il 10 Marzo sarà possibile visionare e acquistare in sede di Convegno il libro: "Come crescere mio figlio" vedi: http://www.pimba.it/come-crescere-mio-figlio/ confirma dell'autore se gradita
Alberto Ferrando






Teoria delle Finestre Rotte e educazione dei figli

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La teoria delle “finestre rotte”: trascuratezza e abbandono fanno male alla famiglia e all’ambiente
Inizio con le conclusioni finali invitandovi a leggere l’articolo:
La  teoria della “Finestra Rotta” può valere anche  in casa , in famiglia, nell’insegnamento?
Se i genitori non danno il buon esempio insegnando ai propri figli regole ben precise e rispetto per sé, per gli altri e per l’ambiente  in cui vivono prima o poi tutti i componenti della famiglia  imiteranno i comportamenti  sbagliati “dei grandi”. I nostri bambini sono spugne che assorbono tutto: buoni e cattivi esempi diventeranno in futuro il loro bagaglio che si porteranno dietro  tutta la vita.
Aiutiamoli a crescere bene, ad aggiustare le cose, ad avere rispetto dell’ambiente in cui vivono.
Leggete è interessante:
Vi siete mai trovati in città, dove sono evidenti il degrado e lo stato di abbandono: spazzatura sparsa per la strada, facciate di palazzi imbrattati da scritte scurrili, buche e mozziconi di sigaretta, mobili abbandonati.
Ormai siamo quasi assuefatti a questa devastazione che quasi non ci facciamo più caso. Ma cerchiamo per un attimo a pensare quanto sarebbe bello vivere in città pulite,  dove i nostri bambini possono giocare. Non è utopia: possiamo farcela basta volerlo! Dipende solo da noi, siamo noi che costruiamo il nostro presente e il futuro dei nostri bambini; se ognuno di noi facesse un piccolo gesto, altri lo seguirebbero e altri ancora ci proverebbero a migliorarsi e a migliorare l’ambiente.
Ad esempio, cito l’esperimento fatto nel  1969 negli USA dal Prof. Philip Zimbardo. In strada vengono lasciate due automobili identiche in tutto, anche nel colore. Una viene abbandonata in una zona povera e disagiata del Bronx; l’altra a Paolo Alto, zona residenziale della California.
 Che cosa accadde dopo poco tempo?
Nel Bronx l’autovettura viene smantellata in poche ore. Tutto ciò che poteva essere utile viene rimosso e portato via e sul posto viene lasciata solo la carcassa dell’auto. Al contrario, l'automobile abbandonata a Palo Alto, rimane intatta. L’esperimento in questione non terminò così.
Infatti, dopo una settimana, quando la vettura abbandonata nel Bronx era stata completamente demolita e quella a Palo Alto era ancora intatta, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto. I ricercatori assistettero alla stessa dinamica di vandalismo che avevano registrato nel Bronx: furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato di quello abbandonato nel quartiere  malfamato di New York.

Il crimine dipende alla povertà?
 Gli studiosi che si occuparono del fenomeno si chiesero se il crimine fosse dipeso o meno dallo povertà e dal degrado sociale: infatti, se il vandalismo nel Bronx poteva essere giustificato da povertà e degrado sociale, a Palo Alto,  non era certo lo stato di bisogno  a spingere ad atti criminali. Arrivarono quindi alla conclusione che l’esperimento  aveva  portato quindi ad escludere quindi che lo stato di povertà fosse il motivo che spingeva le persone a compiere reati di questo tipo.
NEL 1982, due studiosi americani di politica criminale, Wilson e Kelling, pubblicano un articolo in una rivista specializzata, che per la prima volta enuncia la teoria della finestra rotta [J. Q. Wilson e G. Kelling, Broken windows.
Secondo questa teoria, «se una finestra di un edificio dismesso viene rotta da qualcuno, e non si provvede a ripararla urgentemente, presto anche tutte le finestre saranno rotte, a un certo punto qualcuno entrerà abusivamente nell'edificio, qualche tempo dopo l'intero palazzo diventerà teatro di comportamenti vandalici » I due autori sostenevano che la migliore strategia per prevenire gli atti vandalici fosse quella di risolvere i problemi quando erano ancora allo stato embrionale, riparando quelle finestre entro pochi giorni dalla loro rottura.

 Cosa comportano le finestre rotte? 
Indubbiamente è evidente che nelle aree  dove vi è maggiore incuria,  sporcizia e disordine il tasso di criminalità è più elevato. Queste condizioni creano nelle persone un senso di deterioramento, disinteresse, noncuranza e determinano  una escalation di danneggiamenti e criminalità. Insomma, se c’è  un vetro rotto e non viene riparato, presto ce ne saranno altri, e poi altri ancora. 
E’ evidente che un atteggiamento che tende all’abbandono porta anche alla rottura del sistema di controllo di una comunità. Un quartiere in cui le famiglie si prendono cura delle loro case, delle loro strade,  degli altri, può cambiare in pochi anni o addirittura in pochi mesi.
Il vandalismo può presentarsi ovunque una volta che le barriere, il senso di mutuo rispetto e i doveri di civiltà vengono abbassati da azioni che sembrano trasmettere il segnale del “a nessuno importa nulla”.

La  teoria della “Finestra Rotta” può valere anche  in casa , in famiglia, nell’insegnamento e nel mondo del lavoro??
 Se i genitori non danno il buon esempio insegnando ai propri figli regole ben precise e rispetto per sé, per gli altri e per l’ambiente  in cui vivono prima o poi tutti i componenti della famiglia  imiteranno i comportamenti  sbagliati “dei grandi”. I nostri bambini sono spugne che assorbono tutto: buoni e cattivi esempi diventeranno in futuro il loro bagaglio che si porteranno dietro  tutta la vita.
Aiutiamoli a crescere bene, ad aggiustare le cose, ad avere rispetto dell’ambiente in cui vivono.
Alberto Ferrando
Roberta Baldi


·       https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte

·       http://www.universomamma.it/la-teoria-delle-finestre-rotte-incuria-e-degrado-sono-un-male-per-la-famiglia-e-per-la-societa/



VACCINI: CONTROINDICAZIONI TEMPORANEE, DEFINITVE E FALSE CONTROINDICAZIONI

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VACCINI: CONTROINDICAZIONI TEMPORANEE, DEFINITVE E FALSE CONTROINDICAZIONI
Cari Genitori
In questo periodo di febbri e malattie molti di voi mi contattano per sapere se il bambino  che ha avuto una malattia o che “non sta bene” può fare o meno la vaccinazione.
Riporto quanto scritto nel libro “Come crescere mio figlio” che trovate nelle principali librerie e on line (anche qui: http://ow.ly/Y53e4).  Nel libro trovate dettagli su tutti i singoli vaccini e tanto di più!!!
 Le conroindicazioni piùfrequenti sono quelle temporanee, esistono poi quelle definitive ma ,a parte quanto scrivo, contattate il Vostro pediara che conosce la storia di vostro figlio. ESISTONO  poi anche le false controindicazioni
Controindicazioni temporanee
• Malattie acute con febbre di grado elevato (superiore a 38,5-39 °C).
• Le vaccinazioni con virus vivi (come morbillo, rosolia, parotite e antipolio orale) possono essere effettuate contemporaneamente, in caso contrario devono essere distanziate di almeno 30 giorni.
• Stati di depressione del sistema immunitario per malattie o per terapie. Controindicazioni definitive
È opportuno che al bambino non siano somministrati alcuni vaccini quando:
• ha manifestato reazioni gravi a precedenti vaccinazioni;
• è affetto da malattie neurologiche in evoluzione;
• è affetto da malattie congenite del sistema immunitario;
• è allergico a componenti del vaccino.
Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS, la situazione va valutata caso per caso.
Altre situazioni non sono vere e proprie controindicazioni, ma richiedono alcune precauzioni nella somministrazione del vaccino:
• reazioni febbrili importanti a una precedente dose dello stesso vaccino;
• pianto prolungato e inconsolabile dopo precedenti vaccinazioni;
• precedenti di convulsioni febbrili;
• somministrazione recente di gammaglobuline.
È importante ricordare che esistono anche le false controindicazioni alle vaccinazioni:
• febbre o diarrea lievi in bambino in buono stato di salute;
• terapia antibiotica in corso o convalescenza di una malattia;
• bambini prematuri, anche di basso peso (le vaccinazioni possono iniziare in base all’età);
• malnutrizione, diarrea;
• eczema e dermatiti;
• malattie neurologiche non gravi e sindrome di Down;
• modeste reazioni locali o generali dopo un precedente vaccino;
• presenza nel bambino e nei suoi familiari di allergie a sostanze che non siano contenute nei vaccini.
Concludiamo questo capitolo dicendo che sentirete tante opinioni, paure e sospetti sui vaccini. Cercate di chiedere e avere risposte dal medico curante. Non affidatevi solamente a internet, blog, social network o consigli di amici e conoscenti. Se cercate su internet scegliete bene il sito e affidatevi a siti istituzionali o a siti ove esiste un comitato scientifico ufficiale. Diffidate di siti anonimi o che fanno dell’allarme e del terrorismo psicologico uno stimolo alla lettura. Verificate che siano benesplicitati nomi e titoli scientifici di chi gestisce il sito o blog e se hanno anche finalità commerciali come la vendita di qualsiasi prodotto. FONTI Centro Europeo per il Controllo delle Malattie: http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/immunisation/pages/index.aspx. FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) Prevenzione: www.facebook.com/FIMPrevenzione. Informazioni sui vaccini: www.vaccinarsi.org. Organizzazione Mondiale della Sanità: www.who.int/immunization/research/en/. Sito dei pediatri: www.apel-pediatri.org/vaccini. www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/pdf/VaccinazioniDubbierisposte-bassadef.pdf.




VACCINO PER IL PAPILLOMAVIRUS (HPV)

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VACCINO PER IL PAPILLOMAVIRUS (HPV)
Il cancro del collo dell’utero è una malattia molto grave ed è causato da un virus, chiamato  papillomavirus umano (HPV).
Ad oggi sono stati identificati oltre 100 tipi di Hpv che infettano l’uomo e, tra questi, circa 40 sono risultati associati a patologie del tratto ano-genitale, sia benigne che maligne. Alcuni tipi hanno una tendenza a progredire in cervicocarcinoma. I tipi Hpv 16 e Hpv 18 sono responsabili di oltre il 70% dei casi di questo tumore. I tipi di Hpv a basso rischio sono associati a lesione benigne come i condilomi genitali. 
Modalità di trasmissione
Il virus Hpv si trasmette per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose. E’ possibile la trasmissione anche attraverso contatti genitali “non penetrativi”, l’uso del preservativo riduce il rischio di infezione, ma non lo elimina completamente in quanto il virus può infettare anche la cute non protetta dal profilattico.
Per fortuna non tutti quelli che sono infettati si ammalano di cancro. IIl virus rimane latente per decenni ma può essere trasmesso ad altri.
Prevenendo l’infezione si previene il cancro. Il vaccino è estremamente efficace nel prevenire l’infezione (tra il 93 e il 100% di protezione per i tipi di virus contenuti nel vaccino) e di conseguenza le lesioni maligne che possono conseguire all’infezione stessa (percentuali analoghe). Il vaccino non solo protegge dai tipi di HPV in esso contenuti (il 16 e il 18 tra quelli pericolosi del bivalnte), ma quando la popolazione immunizzata è molto estesa si verifica da un lato una estensione della protezione ad altri tipi pericolosi di HPV (31, 33 e 45) dall’altro si produce una chiarissima immunità di gregge che limita la circolazione del virus ed infine protegge anche i non vaccinati.
Nei paesi che hanno introdotto per primi il vaccino e nei quali le percentuali di copertura sono molto alte si nota una fortissima diminuzione delle infezioni, ed anche delle lesioni precancerose e di quelle francamente maligne.
Il vaccino sta vincendo la lotta contro il cancro: non è un vaccino che protegge dal virus: è un vaccino che protegge dal cancro!!! Visti i vantaggi della vaccinazione estesa (effetto gregge e crossprotezione), considerando che il HPV può, più raramente  causare tumori anche nei maschi, in alcuni paesi, come l’Italia,  si è deciso di vaccinare anche i ragazzi.
Ricordiamo che il vaccino non protegge contro tutti i tipi di HPV che causano il cancro dell’utero e pertanto è necessario fare il PAP test; dobbiamo considerare che i tipi di virus dai quali questo vaccino protegge causano circa il 70% dei tumori, e non è cosa da poco. La protezione effettiva, con l’effetto gregge e con la cross-protezione, potrebbe essere più alta. D’altra parte anche le cinture e gli airbag non ci proteggono al 100%, eppure nessuno sano di mente li rimuove dall’automobile.
Il vaccino è stato introdotto nel 2006 e gli studi più recenti indicano che la protezione dura ALMENO 9 anni. Facendo regolarmente (quante lo fanno?) il PAP test si interverrebbe ma per curare una lesione precancerosa con un intervento, che non è privo di rischi, non sempre riesce bene e può essere un problema per le successive gravidanze. Con il vaccino si riduce già il rischio del 70%.
Si è visto che vaccinando prima dell’inizio della attività sessuale la protezione è massima; per questo si vaccinano le ragazze di 12 anni: nel momento in cui entreranno a contatto con il virus, saranno perfettamente protette.
Infine, il vaccino è molto sicuro. Sono stati riportati numerosi effetti avversi, anche gravi, dopo la vaccinazione.
In conclusione è altamente raccomandabile vaccinare le proprie figlie e figli. E’ un vaccino estremamente efficace ed estremamente sicuro che protegge contro una terribile malattia come è il cancro dell’utero. Vaccinando tutti i nostri figli otterremo un effetto gregge che aumenterà la protezione dei figli stessi, e proteggerà tutti quanti. Quindi non state ad ascoltare chi induce  insensate paure.  (tratto in parte  da Roberto Burioni).

1.     Population-level impact and herd eff ects following humanpapillomavirus vaccination programmes: a systematic review and meta-analysis - Lancet Infect Dis 2015;15: 565–80
2.     Quadrivalentvaccine against human papillomavirus to prevent anogenitaldiseases. N Engl J Med 2007; 356: 1928–43 .
3.     Efficacy of humanpapillomavirus (HPV)-16/18 AS04-adjuvanted vaccine against cervical infection and precancer caused by oncogenic HPV types (PATRICIA): final analysis of a double-blind, randomised study in young women. Lancet 2009; 374: 301–14 .
4.     Sustained efficacy,immunogenicity, and safety of the HPV-16/18 AS04-adjuvantedvaccine: final analysis of a long-term follow-up study up to 9.4 yearspost-vaccination. Hum Vaccin Immunother 2014; 10: 2147–62.

5.     Safety of human papillomavirus vaccines: a review. - Expert Opin Drug Saf. 2015 May;14(5):697-712.


Antibiotici si o no?: Quando servono, quelli che servono per quanto servono

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Una mamma su Facebook mi ha invitato a segnalare effetti negativi degli antibiotici soprattutto sulle "conseguenze di un uso errato".
PREMESSA: ogni farmaco, anzi ogni sostanza, che viene in contatto con il nostro organismo può avere  effetti negativi. Pensate alla allergia al latte o ad altri alimenti. Con questo non possiamo dire che questi alimenti sono dannosi per tutti.
Per quanto riguarda gli antibiotici, come tutti i farmaci, bisogna evitare di dargli troppo o...troppo poco. Si è visto che l'uso eccessivo determina resistenza dei germi per cui li somministriamo con la conseguenza di avere germi che non rispondono più agli antibiotici. Per questo motivo, da decenni, si fa un invito ad un uso ragionato e prudente degli antibiotici.
Gli antibiotici servono SOLO nelle infezioni batteriche e NON nelle forme virali su cui non hanno alcuna efficacia. E dare inutilmente un farmaco espone a effetti collaterali (come ogni farmaco ha) e a una possibile resistenza al farmaco quando potrebbe servire.
QUANDO SERVONO:
Infezioni batteriche: non nell'influenza , nel raffreddore, nella stragrande maggioranza delle enteriti. Faccio qualche esempio:
- Mal di gola: se tampone faringeo positivo per streptococco
- Male alle orecchie: solo se otite documentata alla visita con otoscopia pneumatica (o impedenzometria) ma dopo un periodo, fino a 3 giorni, di "vigile attesa": antidolorifico (paracetamolo o ibuprofene) se il bambino sta bene e non ha fattori di rischio (che deciderà il pediatra)
- BRONCHIOLITE: NON servono
- BRONCHITE: dipende da vari fattori (età, dati clinici ecc.)
QUELLI CHE SERVONO:
Non esiste un antibiotico che vada bene per tutte le infezioni. Nel mal di gola si somministra di elezione amoxicillina, meno efficaci i macrolidi. Sospetto di bronchite da micoplasma o pertosse si danno i macrolidi e non penicillina o cefalosporina e via dicendo
PER QUANTO SERVONO: Mai fare una cura per un periodo troppo breve: seguire le indicazioni del pediatra.
Concludo ribadendo che: gli antibiotici vanno somministrati con attenzione, non sono un antipiretico e per aggravare quanto dico urlo (scrivo in stampatello) che per cicli brevi (inferiori alle due settimane di cura( NON BISOGNA DARE FERMENTI LATTICI NE' VITAMINE...... dimenticavo  : il bambino può mangiare di tutto,se vuole, uova comprese. ANTIBIOTICI PER SUPPOSTE? NON ESISTONO e prodotti in vendita servono...per la vendita e non per vostro figlio.



MAI VIOLENZA AI BAMBINI: MINIGUIDA E CONSIGLI DA PEDIATRA E PAPA'

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MAI VIOLENZA AI BAMBINI: MINIGUIDA E CONSIGLI DA PEDIATRA E PAPA'
GUIDA GENITORI di Save the Children
Concetti fondamentali:
-      LA VIOLENZA NON VA MAI USATA.
Anche se l’abbiamo subita da giovani (si usavano una volta  la cinghia e il battipanni…si faceva così) ed allora era “normale” accettata…invece NO: mai usarla né quella fisica né quella ancora più dannosa “psicologica” che rischia di minare il concetto di “sé” del bambino, ridurre la sua autostima.
-      NON fate confronti tra fratelli o fratelli e sorelle né con amici  
-      Essere genitori è molto impegnativo e ci mette in crisi. Qualsiasi cosa facciamo qualcuno, spesso noi stessi, criticherà. Poi ci sono i complessi rapporti con i nonni, i parenti gli amici.
-      NON ESISTE IL MANUALE DEL GENITORE PERFETTO. Neanche il mio libro "Come crescere mio figlio” J. Anche perché siamo tutti diversi, ogni bambino (e ogni adulto) ha le sue caratteristiche, il suo temperamento. Impariamo, come nelle scienze come diceva Popper, dai nostri errori.
-      Picchiare o maltrattare un bambino è UN ERRORE. Molti mi chiedono se la sberla serve e debbo rispondere MAI.

Ricordate che:
- Anche se tutti fanno così non è detto che sia giusto
- Anche se lo hanno fatto a noi può essere sbagliato
- Anche se lo dice un “esperto” può essere sbagliato
- L’esperienza è utile se ben usata. A volte è una ripetizione acritica di errori passati
- Il nostro obiettivo, come genitori (e come bambini, adolescenti e nonni) è cercare di fare il meglio e la felicità di tutti: si ottiene con la violenza??
Buon Week end

Alberto Ferrando


Incontri gratuiti Manovra antisoffocamento e non solo

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Incontri gratuiti Manovra antisoffocamento e non solo
Incontri gratuiti Manovra antisoffocamento e non solo
  • 10 marzo 2016: Biblioteca De Amicis, Porto Antico ore 17.  POSTI ESAURITI Per 80 persone.
  • 15 Marzo Incontro a Sestri Ponente : Palazzo dei Fieschi in Via Sestri 34, ore 10-12. Per iscrizioni compilare il modulo qui ANCORA QUALCHE POSTO DISPONIBILE
  • 16 marzo 2016: Scuola Bertoncini (RIVOLGESRI ALLA SCUOLA O AGLI ADDETTI DI CLASSE)
  • 23 marzo: Casa Maternità Le Maree: riservato a 12: ESAURITO https://www.facebook.com/events/1699996070282504/
  • 6 aprile: Casa Maternità Le Maree: riservato a 12
  • 8 APRILE Croce d'Oro Manesseno ore 20 per prenotazioni Vi informerò
  • 19 Aprile Scuola dell'Infanzia Colombo (Via Apparizione) per prenotazioni Vi informerò
il 10 Marzo sarà possibile visionare e acquistare in sede di Convegno il libro: "Come crescere mio figlio" vedi: http://www.pimba.it/come-crescere-mio-figlio/ confirma dell'autore se gradita
Alberto Ferrando






CONVULSIONI FEBBRILI:

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CONVULSIONI FEBBRILI:
Le convulsioni febbrili sono crisi convulsive che si manifestano mentre il bambino ha la febbre o quando questa sta salendo rapidamente. Capita talora  che una convulsione preceda o accompagni un rapido rialzo febbrile. Possono venire avolte anche per temperature non eccessivamente elevate
Compaiono nel 2-5 % della popolazione pediatrica con  massima incidenza al secondo anno. Nel 30% c’è la possibilità di un altro episodio.

Non ha nessuna importanza quale malattia causi la febbre, anche se spesso si tratta di infezioni delle prime vie aeree o della sesta malattia, e non è necessario che la febbre sia molto alta. Si ritiene che vi sia una predisposizione genetica (precedenti familiari di convulsioni, più spesso nel sesso maschile), che rende il sistema nervoso del bambino più suscettibile.
Le convulsioni febbrili sono di solito benigne e non devono essere motivo di preoccupazione in quanto non lasciano, nella maggior parte dei casi, esiti. La durata è di pochi minuti (di solito non più di 15) per molti bambini; una volta terminata, è meglio avvisare il medico
Possibile prevenire il ripetersi delle convulsioni?
Il bambino che ha sofferto di convulsioni febbrili è sano e deve condurre una vita normale.
Per ridurre il rischio di recidive, quando viene la febbre e la temperatura ascellare supera i 37,5°C e quella rettale i 38°C, è necessario:
- verificare che il bambino non sia coperto da troppi vestiti
- somministrare il farmaco antifebbrile
Se avviene una crisi?
NON FARE:
- non perdere la calma:
- non scuotere il bambino;
- non schiaffeggiarlo o chiamarlo per nome
- non cercare di bloccarlo perché sono manovre assolutamente inutili che ritardano le cure
efficaci.
FARE
- allontanare oggetti i cose che possano fargli fare del male
- metterlo delicatamente su un fianco, per evitare che aspiri muco o materiale vomitato e per
- liberarlo dai vestiti stretti
- somministrare al più presto il clisterino già pronto di farmaco consigliato dall’ospedale
- ripetere il clistere se la prima dose viene espulsa, o se la crisi non finisce in 2-3 minuti.

Quando portare il bambino in ospedale (chiamando il 118 , o 112 quando entrerà in funzione)
- se il bambino ha meno di un anno di età
- se la crisi non regredisce alla seconda somministrazione di peretta con farmaco
- se le crisi si susseguono una dopo l’altra

Il trattamento delle convulsioni febbrili dovrebbe prevedere: educazione della famiglia sulla natura "benigna" delle crisi, sull'uso degli antipiretici (e di tutti gli altri mezzi per il controllo della temperatura corporea) e cosa fare in caso di "crisi".
Per approfondimenti:




Educare i bambini a come comportarsi con i cani

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Educare i bambini a come comportarsi con i cani:
Il rapporto bambini animali è bellissimo e arricchente (e ne parleremo) ma purtroppo avvengono abbastanza spesso incidenti  ai bambini aggrediti da  cani. Questo avviene per disattenzione e incuria dei proprietari ma anche per irruenza da parte dei bambini a cui si debbono insegnare alcune cose. Anche perché sono in aumento i cani abbandonati e randagi, soprattutto in zone periferiche e in campagne:
1)   Insegnate il LINGUAGGIO DEL CORPO  del cane: corpo rigido, coda rigida a "mezz'asta," abbaiata isterica ( o abbaiata con fare minaccioso), posizione rannicchiata
2)    Se il cane si avvicina insegnate a stare fermi,non correre, cavalcare la sua bicicletta o fare gesti minacciosi . Bisogna rivolgersi verso il cane e indietreggiare lentamente fino a quando lei è fuori portata.
3)    NON METTETE PAURA AL BAMBINO DEI CANI MA INSEGNATEGLI COME CI SI DEVE AVVICINARE. E IMPARATE ANCHE VOI QUANTO SCRITTO QUI SOTTO:
L'intervento più efficace è la prevenzione perciò, è necessario impedire che un cane del tipo timoroso, possessivo e geloso delle sue cose e quello con animo predatore, possa entrare in contatto con bambini in genere.
Non lasciare mai un bambino sotto i 6 anni solo con il cane, anche se sembra docile e mansueto e, quando ha più di 6 anni non dare nulla per scontato. 

Se ti trovi, tuo malgrado nella condizione di proteggere il bambino da un cane potenziale aggressore:
   frapponiti tra il cane e il bambino, cerca di evitare che incrocino lo sguardo (o frapponi oggetti tipo bici o altro come mi è capitato di dover fare con incontri con cani randagi)
   cerca indurre il bambino a guardare altrove
   tieni fermo il bambino e cerca di calmarlo
   non farlo strillare
   se puoi prendilo in braccio ed evita che si divincoli
   mettiti di schiena al cane
   se il bambino non si calma allontanati lentamente
   non prendertela con il cane perciò non inveire e non affrontarlo
   non tentare di allontanarlo bruscamente, spesso lo si fa con i piedi ed è assolutamente scorretto
   non guardarlo negli occhi, fingi di essere tranquillo e disinteressato; ridere o canticchiare sommessamente potrebbe servire al cane e al bambino. Sdrammatizza la situazione.
   se il cane ti conosce puoi cercare di rabbonirlo e di distrarlo
   se qualcuno può aiutarti si può avviare una pratica dell'allegria per spostare il suo interesse altrove
Non isolare il bambino impedendogli di entrare in contatto con i cani, cerca solo di essere sempre attento e prudente osservando attentamente sia il bambino che il cane per essere pronto ad intervenire. Non è difficile capire quando un cane non è docile ma, anche se ti convince, tieni sempre gli occhi bene aperti
http://www.dallapartedelcane.it/comportamento/attacchi.htm

Streptococco, scarlattina e dintorni

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Streptococco, scarlattina e dintorni
La scarlattina è una delle principali malattie esantematiche (cioè con macchie sul corpo) del bambino. E’ causata da un particolare tipo di streptococchi piogeni che producono delle tossine, dette eritrotossine, che determinano la comparsa delle macchie cutanee, oltre al mal di gola o a infezione cutanea ed altri disturbi che descriveremo.
NON ESISTE SCARLATTINA SENZA MACCHIE SUL CORPO. Anche se molti dicono così. Se un bambino ha mal di gola e ha il tampone positivo ha un mal di gola da streptococco.
Lo streptococco piogene può causare varie infezioni di tipo otorino, dermatologico e delle vie respiratorie ma è il germe che più frequentemente causa un “mal di gola” (faringite, faringontonsillite, tonsillite).
Circa 3 mal di gola su 10  sono causati dallo streptococco ed è importante identificarlo in quanto la presenza dello stesso richiede una terapia antibiotica al fine di prevenire alcune complicazioni a breve e a lunga distanza di tempo (quale il “reumatismo articolare acuto”).
Non solo la terapia antibiotica determina, nell’arco da poche a 12-24 ore, un drammatico miglioramento del quadro clinico e un arresto della contagiosità (già dopo la prima dose di antibiotico).
Comunque su 10 mal di gola le statistiche ci dicono che solo 3 su 10 richiedono una terapia antibiotica, 7 su 10 sono causati da virus per cui la terapia antibiotica a nulla serve…anzi espone a rischi di complicazioni da effetti secondari da farmaci.
Come fare a sapere quali sono i casi che richiedono terapia antibiotica?
Esistono dei criteri clinici:
Appare più probabile una infezione da streptococco in presenza di
-      Età da 4 a 14 anni
-      Febbre
-      Ghiandole aumentate sotto al collo
-      Episodi in famiglia o in comunità
-      “Petecchie” (piccole macchie rosse di pochi mm sul palato: vedi foto sotto)
-      Assenza di raffreddore e tosse
Appare meno probabile una infezione da streptococco se sono presenti segni di infezione delle vie respiratorie quali: raffreddore, tosse, congiuntivite (frequentemente associati a infezioni virali)
La presenza di "placche" non richiede necessariamente una terapia antibiotica (vedi foto)
ESISTE UN ESAME PER DETERMINARE SE E’ PRESENTE LO STREPTOCOCCO?
L’ESAME DI RIFERIMENTO  è il tampone faringeo “classico” eseguito presso un laboratorio. Richiede però recarsi in un laboratorio e un tempo di attesa di giorni per cui al giorno d’oggi (anzi da decine di anni) si ricorre al tampone faringeo con “test rapido” che consente al pediatra di avere un risultato in pochi minuti e così decidere se somministrare o meno antibiotico.
Sono necessarie alcune considerazioni.
La prima è che l’esecuzione del tampone, come di qualsiasi esame, richiede un inquadramento della situazione perché ogni esame presenta dei falsi negativi (persona ammalata e esame normale) e dei falsi positivi (persona sana e esame alterato).
PER QUESTI MOTIVI IL TAMPONE NON VA FATTO, SALVO CASI PARTICOLARI, A TAPPETO in asili e scuole in bambini senza alcuna sintomatologia.
L’esame va sempre correlato con i sintomi del bambino. Positività sono descritte dal 5 al 15% dei bambini (cosìdetti portatori sani): trattarli vorrebbe dire dare antibiotici a sani.

Alcuni dati clinici delle infezioni da streptococco:
Il contagio avviene attraverso il contatto diretto con il muco o la saliva del malato, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. E’ più frequente nel tardo autunno, in inverno ed in primavera anche se dobbiamo segnalare che l’andamento stagionale delle malattie infettive è molto cambiato in questi ultimi anni. Sono rare sotto i 2 anni di vita ed è più frequente in età scolare.
Il periodo di incubazione, contrariamente alle malattie esantematiche virali (rosolia, morbillo, varicella, quinta e sesta malattia) in cui generalmente è di 1-2 settimane, è breve e in genere di 2-5 giorni.
La malattia inizia in modo improvviso con febbre variabile da poche linee a temperature sui 39°-40° C, possono comparire brividi, cefalea, vomito. Il mal di gola può essere intenso ma, talora, è leggero.
La gola può apparire da modestamente ad intensamente arrossata e, nelle forme tipiche, è presente un intenso arrossamento con tonsille ipertrofiche e con “placche” oltre alla presenza di macchie rosse (petecchie) che possono estendersi sul palato. La lingua si ricopre dapprima di una patina bianca e poi, desquamandosi, diventa di colore rosso fragola o lampone.


NELLA SCARLATTINA: Entro 12-48 ore compare la tipica eruzione cutanea che inizia prima all'inguine, alle ascelle e al collo, e in 24 ore ricopre tutto il corpo. Il viso appare di colore rosso acceso tranne la zona del naso, della bocca e del mento che, con il loro pallore, contrastano con l'arrossamento del restante volto dando un aspetto caratteristico: la "maschera scarlattinosa".
Le manifestazioni cutanee hanno l’aspetto di macule-papule, sono delle macchioline di colore rosso, lievemente rilevate al tatto e che si scolorano alla pressione, di aspetto puntiforme, senza tendenza a confluire tra loro. La pelle assume al tatto un particolare aspetto ruvido, a carta vetrata. L’esantema, se non si effettua terapia antibiotica, si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto ad una desquamazione che inizia al volto e prosegue al tronco, alle mani e ai piedi. Oltre a questa forma classica si vedono sempre più spesso forme attenuate con una sintomatologia molto più leggera.
Le complicazioni sono le stesse del “banale” mal di gola da streptococco piogene: se non riconosciuta e trattata c’è la possibilità dell’insorgenza del reumatismo articolare acuto.
CONTAGIOSITA’:
Il bambino non è più contagioso dopo 24-48 ore dall’inizio di adeguata terapia antibiotica. (In era preantibiotica veniva sottoposto alla “quarantena).
Studi recenti confermano cose già note da tempo: dopo 1 (UNA ) SINGOLA DOSE DI ANTIBIOTICO NON SI E’ PIU’ CONTAGIOSI. Le attuali linee guida americane (Accademia Americana di Pediatria, AAP, e i Center for Disease Control) suggeriscono il rientro dopo 24 ore. Ma lo streptococco non si trova più in gola facendo un tampone faringeo il mattino successivo alla somministrazione nel tardo pomeriggio (entro le 17) di una dose di antibiotico…che va poi proseguito per 10 giorni.
Il lavoro  ha analizzato 111 bambini affetti da faringo­ tonsillite streptococcica (positività del tampone faringeo al test rapido o all’analisi colturale) e dimostra come un’unica dose di amoxicillina (50 mg/kg), anche se somministrata nel tardo pomeriggio (entro le 17), comporti la negativizzazione del tampone faringeo già il mattino successivo in oltre il 90% dei pazienti*.
Contrariamente ad altre malattie “esantematiche” non dà immunità permanente. Può pertanto recidivare.



 
Faringotonsillite streptococcica

Petecchie sul palato da infezione da streptococco

Faringotonsillite virale da Mononucleosi infettiva (NON STREPTOCOCCO)



Il bambino non vuole stare sul seggiolino in auto: urla e strepita. Cosa posso fare?

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Il bambino non vuole stare sul seggiolino in auto: urla e strepita. Cosa posso fare?

Risposta sintetica: La soluzione è molto semplice: lo si lega e asta!!! Nessuna alternativa e nessuna concessione. Se ne farà una ragione…tra il dire e il fare ce ne passa vero???
Certo che le urla sono terribili, sembra che soffra come fosse sotto tortura. A noi vengono le palpitazioni, uno stato di ansia e si rischiano disattenzioni nella guida
Ma il “buonismo”,  coccolarlo”, prenderlo in braccio o, peggio ancora, viaggiare con il bebè in braccio, è pericoloso e ricordatevi sempre che sicurezza è sempre la priorità.
Alcune prove si possono fare: verificare che non sia legato troppo stretto o che il seggiolino non sia adatto (troppo stretto o troppo largo), che non voglia vedere qualcuno (e allora si proverà a viaggiare con uno dietro)
Provare a verificare se preferisce essere più o meno coperto.
Abituateli da subito a viaggiare in auto, così si abituano prima.  In genere in auto dormono di più…ma ci sono eccezioni.
Non soffrono l’auto fino a quando non iniziano a camminare (possibili rare eccezioni)
Non esiste comunque una risposta giusta che vada bene a tutti…e questo vale per tutto (sonno, mangiare, giochi ecc. ecc. )
Se il bambino è grandicello provate a distrarlo con giochi o con la lettura. Provate ad abituarlo facendo fare dei viaggi brevi.
Tenete ben presente che anche prima dell’età di un anno i bambini capiscono molto bene quanto gli viene detto e , anche se non sembra,  ascolta anche se non sembra che lo stia facendo. Certo che se una cosa non gli va farà finta di niente..ma ascolta per cui non discutete o litigate in sua presenza. (Come battuta, ma neanche tanto, dico ai genitori che “tutto quello che dite verrà utilizzato contro di voi J )
Comunque se piange disperatamente, sia sul seggiolino (che in altre situazioni) e avete verificato che sta bene, non ha caldo o freddo, non è legato troppo stretto, non ha il sole negli occhi…pazienza. Piangerà e se ne farà una ragione. Cercate di non cedere e lasciatelo sul seggiolino.
Cercate di parlargli dolcemente e approvatelo quando sta bravo. Pian piano collegherà il seggiolino con i viaggi e la visita a posti nuovi.
Potrebbe essere utile personalizzare il seggiolino con alcuni giochini preferiti, mettere musica che gli piace, raccontare favole. Comunque se nulla funziona….resistete e lasciatelo piangere le prime volte, fate  delle prove quando fate degli spostamenti brevi, e se continua a piangere??? E’ dura ma provate ad ignorarlo.
Prima o poi si rassegnerà e ripetetevi che quanto state facendo è per il suo bene, lo state facendo per la sua sicurezza, per la vostra tranquillità psicologica e anche per la sua autonomia.






Prossimi Corsi di Primo Soccorso e manovra antisoffocamento (E il garante dell'infanzia in Liguria non c'è e non se ne parla)

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Cari Genitori e ragazzi e insegnanti

Dal 2012 ho fatto un breve consuntivo di quante persone ho istruito sulla manovra antisoffocamento in incontri pubblici circa 3000... Tutte riunioni gratuite per i partecipanti che ho fatto per spirito di dovere e per evitare morti prevenibili. Lo sforzo e l'impegno e i costi per me ci sono stati per cui vi avviso che prendo un periodo di pausa visto la scarsa considerazione da parte di molti,  e del disinteresse delle Istituzioni. Solo nel 2012 avevamo fatto un progetto con il Comune di Genova con la formazione del personale degli asili Nido del Comune (badate bene sili Nido e non scuole materne). Speravo che si allargasse ma no...tutto fermo e lasciato alla buona volontà di singoli sia del personale che dei pediatri dei consultori. In un Comune ho partecipato a più riunioni ma al momento di fare il progetto (a costi zero per il Comune e la scuola) ci si è fermati in quanto un ente ha detto che è compito loro (chissà se lo stanno facendo)
Qui sotto elenco dei prossimi incontri e ne farò ancora qualcuno perché promesso ma ...sono sfiduciato... I manichini vanno rimpiazzati e la speranza che le Istituzioni si muovano è "quasi" svanita.
Però una buona notizia e un progetto con voi:
1) I pediatri di famiglia di Genova hanno aderito (oltre il 50%  ) a un progetto con la ASL 3 per spiegare, far vedere e far fare la manovra antisoffocamento ai genitori all'età di 4 mesi del bambino e poi dal 15 mese (cambia il tipo di manovra). Al 12 anno si spiega e fa vedere la manovra di rianimazione cardiopolmonare
2) Ho già fatto un appello per formare dei genitori che diventeranno attori per spiegare la manovra...magari qualcuno...distretto, Municipio, Comune, Regione desse segnali di interesse .
Intanto:
6 aprile a Sestri Ponente . Scuola S. Giovanni Battista (100 posti esauriti :-( )
8 aprile: Croce d'Oro di Manesseno (alle 20)
21 aprile: Alla Biblioteca De Amicis insieme all'amico Ghinelli (parleremo anche di "Nati per leggere")
Poi "per dovere" altri due eventi di cui Vi informerò

Risposte a domande su: punizioni, antibiotici, latte vaccino, bambini ammalati a scuola

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Risposte a domande di genitori poste al quotidiano "Il Secolo XIX"
1) Picchiare i bambini è un errore sempre
2) Antibiotici senza esagerare
3) Latte vaccino solo dopo 1 anno di vita (e anche oltre)
4) Bambini ammalati a scuola






MANOVRA ANTISOFFOCAMENTO ALLA SCUOLA S. GIOVANNI BATTISTA

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Fantastica lezioni sulla Manovra antisoffocamento oggi alla Scuola S. GIOVANNI BATTISTA DI VIA ANDEEA DEL SARTO A SESTRI PONENTE grazie alla Collega Silvia Casella e alla maestra Porcu. Nuovo esperimento didattico ove o discenti son diventati docenti con me unico relatore e coordinatore accompagnato da tre manichini Baby Anne , 2 little John e un Giuppto ACT Fast (modello ERC con le pacche sul dorso come da nostro118). Da parte mia grande soddisfazione e spero un avvio di altri percorsi. Graditissima la partecipazione del Direttore della Scuola e di tanti genitori: circa 100. Rapporto docente/discente 1 a 100?? No perché i ruoli sono stati dinamici e si sono formati vari gruppi di auto ed eteroapprendimento Emoticon smile
Questa sera si ripete presso l'Associazione Le Maree (Emanuela Rocca) e venerdì alla Croce d'Oro di Manesseno (https://www.facebook.com/groups/1515046065428382/?fref=ts ) ...poi mi prendo un periodo di...meditazione e programmazione













Ho un bambino piccolo. Faccio vaccinare per la pertosse i nonni? e non solo?

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VACCINARE I NONNI (E NON SOLO) PER LA PERTOSSE PER PROTEGGERE I LATTANTI

Gentilissimo dott. Ferrando,
Andro' a maggio negli USA ,in casa di mio figlio,per prendermi cura dei miei due nipotini  per un periodo discretamente lungo.
Il bimbo piu' piccolo ha circa 6 mesi e mia nuora, consigliata dal suo medico, mi ha appena consigliato di fare il vaccino anti pertosse.
Io sono disponibilissima...ma e' veramente necessario e utile?
Io e mio marito siamo settantenni...andiamo incontro a qualche  spiacevole reazione?
Sarei contenta  se rassicurata da un suo autorevole parere.

In Italia si stava avviando il progetto Cocoon (GUSCIO) per proteggere i lattanti vaccinando i familiari contro la pertosse. Il progetto non è decollato da noi ma esiste la raccomandazione per gli adulti di fare ogni 10 anni un richiamo del vaccino per adulti: tetano, difterite e pertosse. Se avete un bambino piccolo?? fate un richiamo anche prima.
Qui sotto alcune spiegazioni prese dal sito vaccinarsi.it
”..la pertosse è una malattia ad eziologia batterica che può purtroppo dar luogo a complicanze anche letali nei bambini al di sotto dell’anno di età e che sta aumentando di incidenza nel nostro paese. Un motivo di questa ripresa nel numero di casi di pertosse deriva dal fatto che probabilmente non si è manifestata da parte dei genitori la stessa attenzione che si sarebbe dovuto riservare alla vaccinazione dei figli. Forse molti soggetti sfuggono alla pratica dei richiami..”. (dal sito del "Bambin Gesù").
Vaccino DTPa (Difterite-Tetano-Pertosse acellulare) . Esistono due diverse formulazioni di questo vaccino:
    quella pediatrica (DTPa) che si somministra fino ai 6 anni;
    quella da adulti (dTpa) che si somministra dopo il compimento dei 7 anni, nella quale le componenti inattivate per la difterite e la pertosse sono presenti in forma ridotta.
Nel lattante si somministra un unico vaccino che proteggere da sei malattie (esavalente), tra cui ci sono la difterite, il tetano e la pertosse. Si tratta di un vaccino efficace e sicuro tanto quanto i vaccini separati e permette di proteggere il bambino con una sola iniezione.
Quando vaccinare
L'attuale calendario vaccinale prevede 3 dosi di DTPa con il vaccino esavalente:
    la prima dose viene somministrata al 3° mese di vita;
    la seconda al 5° mese di vita;
    la terza tra l'11° e il 13° mese di vita.
Una dose di richiamo per Difterite, Tetano e Pertosse (associata con le componenti contro la poliomielite) viene eseguita al sesto anno di vita e un'altra a 14 anni.
Per un'adeguata protezione, nell'adulto è raccomandato un richiamo per Difterite-Tetano-Pertosse (dTpa) ogni 10 anni.
Quando rimandare la vaccinazione
I bambini con malattie lievi (come un raffreddore) possono essere vaccinati con sicurezza. Se invece hanno malattie moderate o gravi è opportuno attendere la guarigione prima di effettuare la vaccinazione.
È molto più pericoloso per un bambino, ma anche per gli adulti, contrarre la difterite, il tetano o la pertosse che avere un effetto indesiderato post-vaccinazione.




21 aprile: Manovra antisoffocamento e Nati per leggere

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Questa sera bella riunione sulla Manovra antisoffocamento  a Manesseno.
Prossimo incontro alla Biblioteca De Amicis (Porto Antico) il 21 aprile alle 16,30: Manovra, Primo Soccorso e "Nati per leggere" con , oltre al sottoscritto, Francesco Langella, Presidente Biblioteca, e Pino Ghineli, pediatra dei consultori materno infantili.
Indispensabile la prenotazione da fare a questo indirizzo: 80 posti disponibili. Evento gratuito
https://docs.google.com/forms/d/1MJV2bXYTzTcMZvwfex1RrQTt1o5ihwXNbgpK6gNkSdA/viewform

Febbre, sapere e cuore

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FEBBRE: ESSENZIALE PER SOPRAVVIVERE ALL'ANSIA DA FEBBRE. COSE DA FARE E DA NON FARE

Trovate il tema trattato ampiamente sul blog e nel libro "Come Crescere Mio figlio" in versione cartacea a in ebook: http://ow.ly/Y53e4
1) La febbre è una reazione dell'organismo che aiuta lo stesso a reagire e a difendersi. Pertanto non va abbassata per forza. Si somministra antipiretico SOLO quando la febbre fa "stare male" (agitazione, sonnolenza, irritabilità, dolori diffusi, cefalea, vomito ecc.)
2) NON ESISTE UN VALORE AL DI SOPRA DEL QUALE SI DEBBA DARE PER FORZA L'ANTIPIRETICO (almeno finchè non fa stare male: vedi sopra) e per temperature superiori ai 39-40. NON ESISTE RAPPORTO SU QUANTO E' LA FEBBRE E GRAVITA' DELLA SITUAZIONE.
3) NON importa pertanto se la febbre ì 38 o 39. L'antipiretico si somministra quando il bambino "sta male" per la febbre
4) Termometri: visto quanto detto importa poco quanto è la febbre. Si consiglia termometro elettronico o al "gallio" (che ha sostituito quello a mercurio uscito di produzione per tutela dell'ambiente dal 2009) utilizzato all'ascella (e non per via rettale).
5) Antipiretici da usare in età pediatrica? Paracetamolo e ibuprofene. A seconda dei periodi o dei pediatri si usa maggiormente uno rispetto all'altro. Vanno dati a dosaggi adeguati. A volte non funziona, soprattutto il paracetamolo, perché sottodosato (se ne dà troppo poco). MAI USARE ALTRI FARMACI, se non su precise, e ragionate, indicazioni del medico. NON SI USA il cortisone come antipiretico
6) Si consiglia di non alternarli ma..se uno non abbassa la febbre, pur a dosaggio adeguato, si può provare con l'altro
7) Via di somministrazione ELETTIVA: per bocca. Per via rettale l'assorbimento è variabile e non si riesce a fare un dosaggio adeguato per il peso del bambino
8) Intervallo tra le somministrazioni: 4-6 ore per il paracetamolo, 6-8 ore per il ibuprofene
9) SCONSIGLIATE LE MISURE FISICHE PER ABBASSARE LA FEBBRE: ALCOL (PERICOLOSISSIMO) E ANCHE GHIACCIO E PEZZE FREDDE . Queste ultime trovano indicazione nel colpo di calore e non nella febbre (per es. bambino dimenticato in auto o lasciato al caldo in qualsiasi luogo
10)  Offrire da bere e non forzare da mangiare
11) IL BAMBINO CON FEBBRE PUO' USCIRE (da una casa  all'altra o per andare dal medico, ovviamente meglio che non vada al mare o asciare mentre ha la febbre :-) )
12) Le convulsioni febbrili che vengono dal 2 al 5% nei bambini di età inferiore ai 4-5 anni con febbre non sono prevenute dalla somministrazione di antipiretici
13) NON si somministrano prima dei vaccini
14) SI Somministrano in caso di dolore anche senza febbre
15) MAI DARE IBUPROFENE IN CORSO DI GASTROENTERITE, VARICELLA O SOSPETTA POLMONITE
Linee guida qui:http://ferrandoalberto.blogspot.it/2014/05/gaslini-e-pediatri-della-fimp-e-apel.html
e altrove sul blog

RAGAZZO TENTA SUICIDIO PERCHE' PRIVATO DEL VIDEOGIOCO: sindrome di Hikikomori

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RAGAZZO TENTA SUICIDIO PERCHE' PRIVATO DEL VIDEOGIOCO: 
Stamane su Il Secolo una ennesima storia di dipendenza da videogiochi di un 15enne a Genova.
L'amica e Collega Pediatra Antonella Lavagetto invita da Facebook : "Abbiamo tanta paura a portar fuori i nostri figli perché piove, fa freddo, c'è troppo caldo.....e POI SI AMMALANO..... Ragazzi, sveglia, queste sono le vere malattie: tutti fuori, sempre, finché siete in tempo, prima che sto schifo vi rubi i figli. E giocate con loro, anche se siete stanchi, tirare due calci ad un pallone, fate le porte con le maglie per terra e fate sì che sognino di diventare Messi, ma non davanti ad uno schermo!" . CONDIVIDO TOTALMENTE
E' arrivata anche da noi la sindrome di Hikikomori (vedete sotto) e si sta diffondendo.
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2016/04/09/AS7Bm3IC-playstation_negata_suicidio.shtml
SINDROME DI HIKIKOMORI
Qui sotto trovate cosa è la sindrome Hikikomori
Ma oltre alle forme manifeste quante forme leggere ne esistono? Il problema chi è? Il ragazzo? la Famiglia? il contesto sociale?:

In alcuni cos è stato necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine !!! 
Hikikomori (dal giapponese "isolarsi", stare in disparte"), è un fenomeno che in Giappone si è ormai diffuso a macchia d'olio (circa 300.000  casi !!!!!!) e che rappresenta un problema sociale grave tanto quanto l'abuso di sostanze stupefacenti e disturbi del comportamento alimentare, una compulsionebasata sul piacere. Adolescenti che si richiudono entro le pareti della propria stanza e abbandonare ogni tipo di rapporto col mondo esterno. Unici strumenti utilizzati per trascorrere le giornate? Internet, fumetti e i videogiochi..
In  Italia si contano una cinquantina di casi dichiarati e presi in carico. Pochi casi per ora  presenti in Italia, di un fenomeno molto complesso e che rischia gradualmente di diffondersi, visto il numero eccessivo di ore che gli adolescenti italiani trascorrono davanti al computer. Attenzione però a non confondere la 
dipendenza da internet col fenomeno Hikikomori che presenta delle caratteristiche ben precise che la distinguono dall’abuso tecnologico. 
Il profilo degli hikikomori può essere definito quasi come un peculiare “stile di vita”, una sorta di "anoressia sociale". I giovani adolescenti, infatti, decidono deliberatamente di optare per una vita di reclusione che rifugge da tutti quegli stimoli e da tutti quei contesti sociali e relazionali che la vita quotidiana mette a disposizione. La realtà virtuale diventa il sostituto a 360° del mondo reale.
L’hikikomori vive unicamente online: trascorrere una vita sedentaria, dividendosi fra computer e fumetti, inverte il ritmo sonno-veglia, ordina il cibo online e lo consuma in isolamento e finisce con l’escludersi totalmente dalla vita affettiva familiare e sociale. Dopo essersi creato un’identità virtuale ben precisa e spesso ben lontana dalla propria vera personalità, inoltre, il giovane hikikomori, inizia a chattare e a crearsi una rete di amicizie online, selezionando e prestando attenzione a comunicare solo con altri hikikomori e gettando nella confusione più totale i genitori che, spesso, non sono in grado di gestire la reclusione del proprio figlio.
Esistono, comunque, delle differenze socio-culturali tra il fenomeno hikikomori giapponese e quello europeo, dal momento che mentre la cultura nipponica è connotata dalla presenza di regole eccessivamente rigide ed i giovani rifuggono proprio da queste, in Occidente è, invece l’assenza di un sistema coerente e sistematico di regole sotto diversi punti di vista (sociale, relazionale, lavorativo...) a creare nel ragazzo la percezione di sentirsi incapace, inadeguato, a non saper trovare un posto equilibrato nel sempre più confuso mondo reale e a spingerlo a rifugiarsi nel prevedibile e rassicurante mondo virtuale.
Allego il contributo dell’amico neuropsichiatra Masnata: “Negli ultimi 10 anni mi sono confrontato sempre di più con la patologia di ritiro casalingo di adolescenti, maschi e femmine, spesso in famiglie in cui il padre era assente, fisicamente per morte o divorzio, o praticamente, per comportamento. I contatti reali con amici e la frequenza della scuola erano sospesi. L’uso di Internet ed anche dei videogiochi era presente. Talora i ragazzi arrivano a picchiare la madre. Nel giornale in linea “Le Monde” ho trovato il 10.6.2012 l’articolo seguente che traduco e sintetizzo:

“Lo "hikikomori" si manifesta, più spesso in maschi, in assenza di schizofrenia o ritardo mentale, con un modo di vita centrato sul proprio domicilio,  nessun interesse o desiderio per la scuola o il lavoro da più di sei mesi. È frequente in Giappone dove 1,2% della popolazione ne soffre (264000 casi su 127 milioni di abitanti) secondo un rigoroso studio del prof. T Kato, Università di Kyushu, secondo il quale in futuro ci saranno 1 milione di casi della sindrome.  I primi segni appaiono a 12-13 anni e molti genitori  non consultano per vergogna o pregiudizio. Alan Teo, psichiatra dell’università del Michigan, ha pubblicato in marzo, nell'International Journal of  Social Psychiatry, un articolo sul primo caso di hikikomori osservato in USA

Certi di questi giovani hanno sintomi psichiatrici, che però di per sé non giustificherebbero la reclusione. Il fenomeno non è dovuto a tossicomania del Web o dei giochi video, che contribuirebbero solo a ridurre il bisogno di comunicazione con altri esseri umani concreti. Il prof. Kato nota l’importanza del mutamento di famiglia e società : famiglia attuale di tre o quattro persone, genitori che lavorano, pressione scolastica e rimproveri in caso di risultati scarsi. Ma non si tratta solo di cose giapponesi in quanto lo hikikomori è riscontrato in Spagna, Italia, Corea del Sud, perfino in Oman e da poco in Francia: 30 casi, dai 16 ai 30 anni,  in 15 mesi all’Hopital St Anne di Parigi. Spesso c’è ritardo a domandare aiuto, per vergogna o senso di colpa. Solo mezzo di aiuto: visite a casa di un terapeuta e presa in carico della famiglia. Ricovero per i casi più difficili. In caso di successo questi adolescenti ringraziano di averli fatti uscire dal circolo chiuso. Secondo lo psichiatra  Serge Tisseron lo hikikomori potrebbe essere in adolescenza un ritiro all’interno di sé che permetterebbe di gestire le emozioni, i conflitti, le preoccupazioni per il futuro, evitando di entrare in una patologia psichiatrica dichiarata.”  Ferruccio Masnata, psicoterapeuta, NPI.Trovate la spiegazione di cosa è a questo link: 
http://ferrandoalberto.blogspot.it/2015/09/hikikomori-sapete-cosa-e.html



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