MORTE IMPROVVISA: SI PUO’ PREVENIRE?: ANAMNESI E DEFIBRILLATORE: due morti in pochi giorni
Pochi giorni fa è morto un ragazzo di 27 anni. Oggi un personaggio noto, Davide Oltolini di 48 anni, morto mentre giocava a Tennis al Brallo.
Non passa settimana che non si legga della morte improvvisa di persone, anche giovani. Molti mi chiedono come è possibile? Purtroppo è possibile e bisogna agire su due versanti. Agendo su entrambi nn si potranno mai azzerare le morti ma ridurre significativamente si. L'arrivo del 118 è sempre tardivo perché dopo 5 minuti di mancanza di sangue al cervello le possibilità di recuperare una persona in arresto cardiaco sono bassissime
RINNOVO L'INVITO DI VERIFICARE SE DOVE VA VOSTRO FIGLIO SONO IN GRADO DI ASSICURARE UNA ASSISTENZA IN URGENZA
(vedete foto):
1) PREVENZIONE PRIMARIA: individuare soggetti a rischio di morte improvvisa. A tuttoggi i medici non sono concordi sull’utilità di fare un ECG e la cronaca ci riporta casi di atleti professionisti sottoposti a controlli sofisticati eppure deceduti improvvisamente (Morosini, Bovolenta e tanti atleti di categorie minori). L’indagine più utile per valutare un rischio a tuttoggi è la storia clinica e famigliare secondo quanto raccomanda la “American Heart Association” (che potete scaricare qui ANAMNESI PER RISCHIO CARDIOVASCOLARE SECONDO AAP
2) PREVENZIONE SECONDARIA: saper fare rianimazione cardiopolmonare e avere un defibrillatore. Purtroppo abbiamo assistito a 2 rinvii della applicazione della legge. L’ultimo a 30 novembre. L’elenco dei morti in questo periodo è lungo e temo si allungherà ancora. Ma faccio appello a tutti: se anche non c’è la legge possiamo ovviare comprando un apparecchietto che costa quanto uno smart phone e facendo un Corso che costa quanto un biglietto di teatro. Se si interviene nei primi minuti dopo un arresto cardiaco ci sono tante possibilità di recuperare la persona colta da arresto (vedete la foto: 80% di recupero se si interviene nei primi 2 minuti. E guardate il filmato di una ragazza resuscitata sul campo). Dopo 5 minuti le possibilità sono bassissime e l’arrivo del 118, dell’elicottero e di tutte le risorse disponibili non sono più in grado di recuperare. A volte il cuore riparte…ma il cervello no L(L’ho sperimentato con mio padre e con un amico: mio padre è morto e l’amico è al cetro dei grandi comi da 1 anno L)