SE STA MALE, SALvO SITUAZIONI PARTICOLARI (AD ES. TRAUMI, SI DEVE FARE IL TAMPONE RINOFARINGEO!
Cari genitori e care e cari insegnanti
I sintomi della infezione da SARS-CoV-2 sono indistinguibili da quelli di molte infezioni delle vie respiratorie che siamo abituati a vedere in inverno; nei bambini, puo’ interessare anche dell’apparato intestinale (vomito, diarrea)
E' dura per tutti.
Non sapete quanto vorremmo tornare a come eravamo prima e visitare i bambini per qualsiasi cosa. Purtroppo questo coronavirus a cambiato tutto e se vogliamo la sicurezza dobbiamo se il bambino è stato male far fare un tampone.
Ma tutti possiamo fare qualcosa vi prego mettetevi queste mascherine quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza oltre a lavare accuratamente le mani e ad evitare assembramentiIl documento dell’ISS e dei Ministeri della Salute e della Istruzione adottato dalla Conferenza Stato Regioni il 28 agosto 2020 recita: “provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessità, per gli alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o medico di famiglia, in caso di sintomatologia e/o temperatura corporea superiore a 37,5°C.
Si riportano di seguito i sintomi più comuni di COVID-19 nei bambini per cui il pediatra deve richiedere il tampone:
- febbre,
- tosse,
- cefalea,
- sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea),
- faringodinia, (o mal di gola)
- dispnea, (o difficoltà respiratoria)
- mialgie, (o dolori muscolari)
- rinorrea/congestione nasale;
sintomi più comuni nella popolazione generale:
- febbre,
- brividi, (?)
- tosse,
- difficoltà respiratorie,
- perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia),
- perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia),
- rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea
(ECDC, 31 luglio 2020);
Nello stesso documento vengono declinate le varie situazioni in cui sottoporre i bambini a tampone diagnostico molecolare.
La questione, pertanto, non può essere risolta demandando la soluzione di tutto ad una certificazione medica. Ma dobbiamo avere dei percorsi chiari e tutelanti.
Su questo stiamo lavorando con l’assessorato e la Regione in quanto (vedete sotto) la normativa si potrebbe prestare a interpretazioni varie.
- un bambino può essere contagioso qualche giorno prima della malattia (anche nel COVID è cosi)
- dopo i primi giorni la contagiosità cessa (non in tutte le malattie, ma lo si può accertare solo con esami di laboratorio e non con una visita; nella COVID-19 non lo si sa ancora con certezza quando termina la contagiosità e si usa il criterio del doppio tampone negativo; l’OMS adotta un solo tampone e la assenza di sintomi per almeno 10 giorni)
RIBADISCO IL CONCETTO CHE NON SI PUO’ STABILIRE LA CONTAGIOSITA’ O MENO DI UNA PERSONA IN BASE AD UNA, PUR ACCURATA E DETTAGLIATA VISITA MEDICA: quante persone risultate poi affette da COVID-19 non avevano disturbi e poi sono finite ricoverate.
Per tutelarci abbiamo a disposizione:
- 3T : Fare tamponi, tracciare i contatti e fare terapie precoci
- Distanziamento fisico e mascherina
- Lavaggio accurato delle mani
- Evitare situazioni a rischio (locali chiusi affollati soprattutto se non ventilati)
- TENERE A CASA I BAMBINI MALATI FINO A GUARIGIONE COMPLETA
- PRETENDERE il ricambio di aria frequente (almeno 10 minuti ogni ora/ora e mezza), nelle classi anche quest’inverno con il freddo
Per quanto riguarda le certificazioni trovate tutto qui:
CERTIFICAZIONI E ATTESTAZIONI PER RIENTRO A SCUOLA.
Per il soggetto 0/19 anni che si ammala il genitore contatta il Pediatra o MMG. Il medico valuta - sulla base del triage telefonico - se inviare il bambino a tampone (oppure no, a seconda della storia clinica).
